Astrophytum. I cactus del mistero

Astrophytum miriostigma.10p DDR
A. myriostigma.10p DDR 1970

I primi esemplari di Astrophytum asterias furono raccolti dal  barone W. von Karwinsky nella primavera del 1843 a Tamaulipas, in Messico. Li mandò a Monaco di Baviera e furono classificati da un botanico italiano,  Zuccarini nel 1845, ma morirono ben presto, senza lasciar alcun discendente. Qualcun altro fu rinvenuto sempre in Messico tra il 1910 e il 1920. Nel 1922 da Britton e Rose, se ne ha la prima descrizione in un trattato botanico “The Cactaceae”.

Ma solo dal 1920 a cura del vivaio Haage alcuni esemplari vennero importati in Europa e da lì cominciò la Astrofitomania.

I dati e la storia degli “astro” e soprattutto di due forme ‘Super Kabuto’ e ‘Mirakuru Kabuto’ sono nebulosi: sino a poco tempo fa queste piante erano riservate ad un ristretto circolo di botanici e le informazioni su origini e coltivazione erano piuttosto criptiche e spesso discordanti. A peggiorare le cose le uniche informazioni disponibili erano giapponesi, una lingua piuttosto ostica ai più. Tutto questo ha fatto sì che queste piante siano spesso state ammantate di leggende e mistero. Tanto per capire le passioni che suscitano gli astro, il primo esemplare di A. Mirakuru (miracolo) frutto di una mutazione genetica spontanea, fu venduto qualche anno fa a 22.000 Euro. Qui c’è la foto originale.

Un posto per le succulente c’è in ogni terrazzo, ma se non volete fermarvi ai banali cataloghi da bancone di supermarket quello degli astrofiti (dal greco astèr= stella phyton = pianta) è un genere affascinante. Sono quasi tutti originari dei territori desertici del Messico centrale (distretti di Hidalgo e Taumaulipas) e come tali prediligono terreni pietrosi, molto drenanti, con annaffiature regolari solo in estate, badando bene ai ristagni che li uccidono in poco tempo.

La coltivazione è piuttosto semplice se si rispettano queste regole e si sospendono completamente le annaffiature in inverno, avendo cura di ripararle in serra fredda o comunque con temperatura non inferiore ai 10°C, anche se alcune piante acclimatate svernano all’aperto ed al riparo dalla pioggia autunnale e dal vento invernale, soprattutto al centro, sud Italia

Il genere comprende cinque specie (Astrophytum ornatum, Astrophytum myriostigma, Astrophytum asterias, Astrophytum capricorne, Astrophytum coahuilense) ed una sottoclasse, Stigmatodactylus (Astrophytum caput-medusae ) che vive in altre aree più a Nord nel distretto di Coauhila.

E’ uno dei cactus più generosi in termini di fioriture ripetute e nella mia piccola collezione è difficile che in questo periodo non ci sia un esemplare in fiore.

Le forme sono stellate o rotonde, con e senza spine e la disposizione di coste, punti e decorazioni segue le stesse regole matematiche dei frattali e dei numeri aurei.

Provate a cliccare sulle foto per osservarli a maggior ingrandimento. La straordinaria ricchezza di definizione e particolari, le simmetria delle forme e l’ordine cosmico che traspare da queste piccole meraviglie vi farà capire il perchè del successo degli Astrophytum.

A. Asterias
A. Asterias
A. Asterias Super Kabuto
A. Asterias Super Kabuto
Astrophytum onzuka
Astrophytum onzuka
Astro-nursery in Giappone
Astro-nursery in Giappone

Per approfondimenti:

 Astroweb

http://www.astrobase.de/Start/Htmls/eeinfueh.html

http://www.lapshin.org/cultivar/N28/superkabuto-e.htm

ASTROPHYTUM HANDBOOK T.Sato, Vol.1-4 1973 e 1993-1995